Archivi del mese: Aprile 2013

Perché ci ammaliamo? Visione energetica della malattia.


navajo_ il mandala della guarigione

 

Semina un pensiero e nascerà un’azione. Semina un’azione e nascerà un’abitudine. Semina un’abitudine e nascerà un carattere. Semina un carattere e nascerà un destino.   Buddha

La malattia, è collegata a particolari stati emotivi, è l’espressione somatica di un conflitto interiore, di una disarmonia, di un disagio; é semplicemente un segnale che il corpo invia per renderci coscienti dell’esistenza di uno squilibrio energetico al nostro interno.

La malattia spesso ci costringe a cambiare abitudini, a guardarci dentro e a modificare i nostri comportamenti. Da un punto di vista spirituale rappresenta un segnale e un invito ad allineare la nostra personalità alle necessità evolutive della nostra anima.  Il dolore e il malessere sono la manifestazione di una disarmonia causata dai nostri pensieri, emozioni e sentimenti negativi, dalle nostre cattive abitudini e da convinzioni depotenzianti.

Spesso la rabbia, il risentimento e il rifiuto, intossicano la nostra mente e il nostro corpo, allontanandoci da un buono stato di salute, a volte vi sono predisposizioni genetiche o scelte dell’anima, di apprendere, attraverso la malattia.  Oggi, con il cambiamento vibrazionale, sul nostro pianeta, diventa più facile evolvere e comprendere, senza dover necessariamente passare attraverso il dolore. Possiamo semplicemente imparare a cambiare programma.

A volte il dolore e la sofferenza arrivano, per spingerci a lasciare andare degli attaccamenti.

Non sempre la sofferenza è necessaria per crescere, possiamo imparare a sviluppare al meglio la nostra vita, semplicemente osservando noi stessi, la realtà, gli altri, e anche (perché no?) possiamo imparare dalla Vita, attraverso la gioia e il divertimento, ma questo può accadere solo se trasmutiamo convinzioni depotenzianti, emozioni e sentimenti negativi.

In pratica il nostro benessere è legato al nostro lavoro di sviluppo personale e spirituale.      

 

Se evitiamo di giudicare, di sentirci vittime, di struggerci in nostalgie e rammarico, imparando ad accettare il presente e lasciare andare quello che non ci serve più, senza attaccamenti, possiamo apprendere da ogni evento, senza necessariamente passare molto tempo nel dolore e nel malessere.

La vita è una generosa maestra e ci mostra sempre, cosa possiamo imparare, o cosa cambiare, per migliorare noi stessi, la nostra vita e il mondo intorno a noi.

Ciò che pensiamo e che attraversa la nostra mente, sia conscia che inconscia, pone le basi per manifestarsi nella realtà. Siamo quindi co-creatori della nostra vita, possiamo modificare la nostra esistenza, semplicemente cambiando punto di vista, abbandonando vecchi schemi.  

Tutto ciò che accade nella nostra vita, ci appartiene, fa parte del nostro “campo energetico”, se evitiamo di trattenere emozioni e sentimenti, come la paura, la rabbia, il dolore, il risentimento o il senso di colpa, che occupano tanto spazio al nostro interno, possiamo ristabilire la nostra salute e il nostro benessere e utilizzare quel luogo al nostro interno, liberato dai sentimenti di disagio, per sviluppare le nostre qualità e i nostri talenti.

La malattia a volte arriva per risvegliarci, talvolta può diventare una vera e propria “Iniziazione”, ci spinge a prenderci cura di noi, a riguardarci, a riposarci, a volte a dover stare fermi, mentre magari vorremmo fare tante cose.  Nell’accettare quel “dover stare fermi”, entriamo in contatto con noi stessi, per conoscerci meglio, per osservarci, per amarci così come siamo, con i nostri limiti e le nostre debolezze, ma anche con i nostri potenziali e nostri veri desideri.

I sintomi del corpo sono dei veri e propri messaggi utili per noi, che ci aiutano a migliorare la nostra vita, sono la manifestazione corporea di disagi interiori che vogliono essere liberati e guariti. Spesso la malattia ci fa stare fermi o ci rallenta, per indicarci una nuova direzione da prendere, o per farci cogliere alcuni aspetti della nostra vita che evitiamo di vedere, perché non ci piacciono.  Non è raro che quando una persona guarisce da una malattia, si senta più in contatto con se stessa e abbandoni vecchie abitudini, dia meno peso alle opinioni altrui e abbia più voglia di rinnovarsi e imparare cose nuove. Paradossalmente la malattia, se ben compresa, arriva per guarirci. 




Con il ThetaHealing e il lavoro di “scavo”, s’individuano per poi eliminarle o trasformarle, le convinzioni e le emozioni che ci causano malessere, sostituendole con programmi positivi che supportano il nostro benessere.  Il ThetaHealing non sostituisce le cure del medico, ma si occupa della condizione globale ed energetica della persona.

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