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Perché ci ammaliamo? Visione energetica della malattia.


navajo_ il mandala della guarigione

 

Semina un pensiero e nascerà un’azione. Semina un’azione e nascerà un’abitudine. Semina un’abitudine e nascerà un carattere. Semina un carattere e nascerà un destino.   Buddha

La malattia, è collegata a particolari stati emotivi, è l’espressione somatica di un conflitto interiore, di una disarmonia, di un disagio; é semplicemente un segnale che il corpo invia per renderci coscienti dell’esistenza di uno squilibrio energetico al nostro interno.

La malattia spesso ci costringe a cambiare abitudini, a guardarci dentro e a modificare i nostri comportamenti. Da un punto di vista spirituale rappresenta un segnale e un invito ad allineare la nostra personalità alle necessità evolutive della nostra anima.  Il dolore e il malessere sono la manifestazione di una disarmonia causata dai nostri pensieri, emozioni e sentimenti negativi, dalle nostre cattive abitudini e da convinzioni depotenzianti.

Spesso la rabbia, il risentimento e il rifiuto, intossicano la nostra mente e il nostro corpo, allontanandoci da un buono stato di salute, a volte vi sono predisposizioni genetiche o scelte dell’anima, di apprendere, attraverso la malattia.  Oggi, con il cambiamento vibrazionale, sul nostro pianeta, diventa più facile evolvere e comprendere, senza dover necessariamente passare attraverso il dolore. Possiamo semplicemente imparare a cambiare programma.

A volte il dolore e la sofferenza arrivano, per spingerci a lasciare andare degli attaccamenti.

Non sempre la sofferenza è necessaria per crescere, possiamo imparare a sviluppare al meglio la nostra vita, semplicemente osservando noi stessi, la realtà, gli altri, e anche (perché no?) possiamo imparare dalla Vita, attraverso la gioia e il divertimento, ma questo può accadere solo se trasmutiamo convinzioni depotenzianti, emozioni e sentimenti negativi.

In pratica il nostro benessere è legato al nostro lavoro di sviluppo personale e spirituale.      

 

Se evitiamo di giudicare, di sentirci vittime, di struggerci in nostalgie e rammarico, imparando ad accettare il presente e lasciare andare quello che non ci serve più, senza attaccamenti, possiamo apprendere da ogni evento, senza necessariamente passare molto tempo nel dolore e nel malessere.

La vita è una generosa maestra e ci mostra sempre, cosa possiamo imparare, o cosa cambiare, per migliorare noi stessi, la nostra vita e il mondo intorno a noi.

Ciò che pensiamo e che attraversa la nostra mente, sia conscia che inconscia, pone le basi per manifestarsi nella realtà. Siamo quindi co-creatori della nostra vita, possiamo modificare la nostra esistenza, semplicemente cambiando punto di vista, abbandonando vecchi schemi.  

Tutto ciò che accade nella nostra vita, ci appartiene, fa parte del nostro “campo energetico”, se evitiamo di trattenere emozioni e sentimenti, come la paura, la rabbia, il dolore, il risentimento o il senso di colpa, che occupano tanto spazio al nostro interno, possiamo ristabilire la nostra salute e il nostro benessere e utilizzare quel luogo al nostro interno, liberato dai sentimenti di disagio, per sviluppare le nostre qualità e i nostri talenti.

La malattia a volte arriva per risvegliarci, talvolta può diventare una vera e propria “Iniziazione”, ci spinge a prenderci cura di noi, a riguardarci, a riposarci, a volte a dover stare fermi, mentre magari vorremmo fare tante cose.  Nell’accettare quel “dover stare fermi”, entriamo in contatto con noi stessi, per conoscerci meglio, per osservarci, per amarci così come siamo, con i nostri limiti e le nostre debolezze, ma anche con i nostri potenziali e nostri veri desideri.

I sintomi del corpo sono dei veri e propri messaggi utili per noi, che ci aiutano a migliorare la nostra vita, sono la manifestazione corporea di disagi interiori che vogliono essere liberati e guariti. Spesso la malattia ci fa stare fermi o ci rallenta, per indicarci una nuova direzione da prendere, o per farci cogliere alcuni aspetti della nostra vita che evitiamo di vedere, perché non ci piacciono.  Non è raro che quando una persona guarisce da una malattia, si senta più in contatto con se stessa e abbandoni vecchie abitudini, dia meno peso alle opinioni altrui e abbia più voglia di rinnovarsi e imparare cose nuove. Paradossalmente la malattia, se ben compresa, arriva per guarirci. 




Con il ThetaHealing e il lavoro di “scavo”, s’individuano per poi eliminarle o trasformarle, le convinzioni e le emozioni che ci causano malessere, sostituendole con programmi positivi che supportano il nostro benessere.  Il ThetaHealing non sostituisce le cure del medico, ma si occupa della condizione globale ed energetica della persona.

ThetaHealing. I quattro livelli di convinzione nelle sessioni individuali di “scavo”.

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Quanta più forza vitale abbiamo a disposizione, tanto maggiore sarà il nostro benessere, quando non riusciamo a metabolizzare le nostre ferite, abbiamo meno energia vitale.

Liberandoci dal malessere, possiamo impiegare le nostre energie per costruire ciò che più amiamo.

Molte delle nostre convinzioni negative sono inconsce, attraverso le frequenze theta, possiamo portarle alla coscienza e trasformarle.

Le credenze, accettate dal corpo, dalla mente o dall’anima, diventano un programma; possiamo ad esempio avere un programma inconscio di non meritare: successo, amore, stabilità, soldi o altro e nonostante i nostri sforzi, a causa di questo schema nascosto, andare incontro a fallimenti. 

I nostri programmi negativi cercheranno di sabotare i nostri progetti, fino a quando non saranno individuati dalla coscienza, e trasformati. 

Nel lavoro di “scavo” i sistemi di convinzione, sono ordinati su quattro livelli: Base, Genetico, Storia, Anima. 

Una convinzione può essere su uno o più livelli; possiamo avere anche convinzioni duali, in cui crediamo che sia vera una cosa, ma anche il suo contrario. Ad esempio: valgo molto – valgo poco, amo qualcuno – odio qualcuno, amo i soldi – odio i soldi, ecc. 

I quattro livelli di convinzione sono utilizzati nel lavoro di “scavo”, per facilitare l’eliminazione dei programmi negativi. 

                                                    Livello Base

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 Da bambini assorbiamo indiscriminatamente le caratteristiche e gli schemi emozionali e mentali dei nostri genitori. A volte il bambino abbandona la sua innocenza e “recita”, smette di essere autentico, per il desiderio di ottenere l’approvazione delle persone che ama; questa finzione comporta una compressione della sua energia vitale che è registrata anche a livello cellulare.

Le convinzioni a livello base, sono quelle apprese dal concepimento in poi, sono trasmesse dai genitori e dal mondo esterno in generale; possiamo farle nostre semplicemente sentendo parlare qualcuno o leggendo un libro, accettandole, grazie al nostro libero arbitrio.

Sono inclusi in questo livello, anche giuramenti, patti, accordi fatti in momenti particolari della nostra vita e che magari abbiamo dimenticato. Ad esempio: un giuramento di fedeltà eterna al primo amore, può insidiare le nostre successive relazioni sentimentali.

Per percorrere la nostra personale strada possiamo lasciarci alle spalle i condizionamenti familiari e sociali e l’idea di diventare persone omologate che trovano sicurezza nel conformismo. Quanto ci costa riconoscere e seguire il desiderio del nostro cuore, e quanto invece quello di uniformarci allo standard comune? Tornare al proprio nucleo, per scoprire se stessi, significa svincolarsi dalle catene degli obblighi, per respirare il profumo pulito della libertà di scegliere e una nuova leggerezza, includendo l’amore e il rispetto per il mondo circostante.

                                                Livello Genetico

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La vergogna, il senso di colpa, la paura e la rabbia, fanno contrarre il nostro campo energetico, creandoci dolore e infelicità. La causa di problemi di vario genere può avere radici molto profonde, avere origini genetiche o risalire modelli comportamentali dei nostri avi, trasmessi a noi geneticamente di generazione in generazione.  Ad esempio possiamo avere delle convinzioni in merito al denaro, alla razza, alla religione o alle malattie che derivano dai nostri antenati. Il gene è un segmento di una molecola di DNA.

I geni e il DNA sono la parte più complessa del corpo, hanno programmi che sono trasmessi alle cellule del nostro organismo, questo permette al nostro corpo di funzionare e di rigenerarsi.

Nelle cellule si conservano le memorie dei traumi e tutti gli schemi che influenzano il nostro comportamento; a livello cellulare è tracciata la nostra essenza, la nostra vibrazione energetica.

Il DNA conserva miriadi d’informazioni, esso è composto di due lunghe catene di molecole di acidi nucleici, avvolti a doppia elica. Non si conosce l’origine di questa meravigliosa creazione, qualcuno ipotizza che provenga dal cosmo.

Nel DNA quindi è impressa la memoria genetica dei nostri avi, che tramanda anche i sistemi di convinzione, alcuni di questi sono per il nostro bene, altri no; questi ultimi vanno individuati, rimossi e sostituiti con altri più adeguati alle nostre esigenze e al nostro benessere.

                                                  Livello Storia, Vite passate.

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In un lavoro di “scavo” l’analisi introspettiva porta in superfice parti oscure e talvolta, sorprendentemente, visioni di vite a noi sconosciute; la nostra storia talvolta, sembra essere più antica della nostra età anagrafica.

Le scene che ci appaiono, le sensazioni che percepiamo, tendono a farci credere che si tratti di vite passate. I luoghi, gli abiti, e l’ambiente, riportano alla memoria probabili esistenze in altri luoghi e in altri tempi. Accettare l’idea della reincarnazione ci permette di lavorare per la risoluzione dei temi emersi, siano essi realmente ascrivibili ad altre vite, o derivare da altri tipi di esperienza.

Le memorie antiche, attribuite ad altre vite, potrebbero riferirsi ai nostri antenati vissuti oltre sette generazioni precedenti, oppure provenire dal grosso calderone dell’inconscio collettivo. In ogni caso, rappresentano metaforicamente, un nostro reale problema, un’esperienza rimasta in sospeso, che deve ancora risolversi, e dalla quale abbiamo ancora qualcosa da apprendere.

Memorie prese dalla coscienza collettiva che non appartengono direttamente a noi, sono talvolta ripescate perché rappresentano, in maniera traslata, una nostra questione irrisolta, sono quindi utili e funzionali alla comprensione di noi stessi e allo scioglimento dei nostri nodi esistenziali.

Oramai è noto, grazie anche alla fisica quantistica, che il tempo, così come noi lo viviamo, è un’illusione creata dalla nostra dimensione spazio-temporale.

Utilizzare l’ipotesi che altre esistenze vissute condizionino quella attuale, è, di fatto, qualcosa che ci aiuta a comprendere i nostri automatismi e le nostre credenze, le nostre avversioni e le nostre paure, oltre a spiegare l’origine dei nostri talenti e delle nostre inclinazioni naturali. Lavorare su questo livello, ci aiuta a essere noi stessi, nella migliore espressione possibile, rendendoci più responsabili della nostra esistenza e di ciò che ci accade; favorendo la liberazione dai nostri blocchi per essere sempre più in armonia con la vita, con noi stessi e col mondo.

                                               Livello Anima

Orme dell'anima

L’anima è una creazione della Sorgente di tutte le cose, la possiamo percepire nella profondità del nostro cuore e intorno e oltre il nostro corpo fisico; potente e fragile al tempo stesso, è immortale e ci dona il senso e il valore dell’esistenza.

All’inizio la sua energia defluisce dalla Sorgente, spinta verso l’esterno. Poi il moto s’inverte e trascorre il resto dell’esistenza ad avanzare verso l’interno, verso il ricongiungimento, portando in tal modo, nuova linfa vitale al processo generativo. Le anime aiutano il Creatore a creare, estendendo con la loro esistenza, la sua energia, assecondando il desiderio della Sorgente, di manifestarsi.

Nell’antica Persia i Sufi vedevano il Creatore come il bene assoluto, che coincide con la bellezza assoluta e il desiderio della bellezza è proprio quello di manifestarsi.

L’anima quindi, è quella parte di coscienza, o di energia, che non può essere distrutta. Ogni essere umano ha una coscienza personale, o anima apparentemente separata dalla Coscienza Universale, da cui deriva e a cui ritorna. L’anima ha la capacità di creare e possiede il Libero Arbitrio, nel suo processo di apprendimento e di evoluzione si avvicina sempre di più alla Sorgente.

L’anima ha due desideri antitetici: l’uno di fusione col tutto, l’altro di separazione, anela sia a reintegrarsi con la Fonte che l’ha creata, sia a separarsi da lei; similmente al percorso dell’onda che si separa dal mare per poi ritornare a lui, dopo l’esperienza della differenziazione. Tale dualismo è inconscio, finché non si raggiunge un certo livello di consapevolezza. La scissione interiore causata dal doppio percorso dell’anima è spesso causa di scontentezza e senso di vuoto, nonostante l’apparente soddisfazione del lato materiale dell’esistenza.

Per tornare alla sua Origine, l’anima ha bisogno di evolversi.

Ogni individuo ha bisogno di comprendere il suo personalissimo processo di ritorno all’Origine, per fare questo dovrà sviluppare una visione personale della vita, abbandonando man mano, lungo il suo percorso, valori massificati e desideri dell’ego che lo spingono dalla parte opposta, ossia verso il distacco dal Creatore al fine di definire se stesso come entità separata.

Le convinzioni a livello anima sono quelle più radicate, a volte le più difficili e dolorose da eliminare poiché i suoi programmi sono profondi e potenti. Possiamo trovare anche qui, come negli altri livelli, vincoli, giuramenti, patti, accordi, che bloccano la possibilità di espanderci e migliorare la nostra vita e che quindi vanno sciolti e inviati alla luce del “Creatore di Tutto ciò che E’”.

L’anima, per compiere il suo percorso evolutivo, prima di incarnarsi sceglie il tipo di corpo fisico, i genitori, la razza, il tipo di cultura, la condizione sociale, la nazione, le proprie attitudini, e altro ancora; ne consegue quindi che l’impronta dell’anima, è riflessa sia nel codice genetico, che in tutti gli altri livelli.

 

Le nostre credenze creano la nostra vita.

 

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La nostra vita è in gran parte determinata dalle nostre convinzioni subconscie, che influiscono su di noi in maniera decisiva. Le situazioni che viviamo sono il riflesso di ciò che esiste già dentro di noi. Quando abbiamo un’esperienza negativa e non comprendiamo che ne siamo proprio noi stessi, inconsapevolmente, i responsabili, non facciamo altro che fuggire dalla soluzione, ingaggiando un’inutile lotta col mondo esterno, vivendo conflitti, e opponendoci alle sane qualità di espansione, crescita e gioia.

Ogni difficoltà ci comunica qualcosa, è un preciso messaggio per noi, è un’occasione per guardarci dentro ed eliminare scorie psichiche, spazzatura mentale.

In realtà, è difficile risolvere i nostri conflitti se li ignoriamo.

Tutte le condizioni che ci rendono infelici, sono il riflesso di una nostra parte oscura che possiamo scegliere di conoscere e trasformare, oppure possiamo ignorarla, ma in quest’ultimo caso manteniamo in vita e alimentiamo, un forte “campo energetico” negativo.

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Il nostro “campo energetico” attrae altri “campi energetici” in sintonia con il nostro.

 A volte le nostre emozioni negative cercano di proteggerci, ma possiamo imparare a sentirci protetti anche senza utilizzare sentimenti sfavorevoli e controproducenti. Ad esempio: posso sviluppare rabbia e risentimento verso una persona che tende a essere prepotente con me, al fine di potermi difendere meglio da lei, in questo modo creo un rapporto teso e stressante, sprecando le mie risorse. Posso, in questo caso, apprendere come proteggermi con efficacia, senza provare rabbia e risentimento, eliminando così emozioni tossiche per me,  che assorbono energia e occupano molto spazio al mio interno.

Più limpidi sono i nostri pensieri e i nostri comportamenti, migliore è la riuscita della nostra “manifestazione”, che diviene  più stabile e fonte di felicità.

Quando ci attiviamo in un progetto creativo, nel realizzare un nostro desiderio, possono venire fuori dei blocchi, se non risolviamo il conflitto che si evidenzia e ignoriamo la disarmonia e gli schemi mentali distruttivi, quello che otteniamo con la realizzazione del nostro desiderio, sarà di natura instabile o insignificante, oppure finirà per darci poca soddisfazione e probabilmente, altri problemi.

 Per aiutarci nel lavoro di trasmutazione delle emozioni, per scoprire quali sono le nostre convinzioni limitanti e per poterle trasformare e vivere più sani e felici, il ThetaHealing utilizza la tecnica dello “scavo”. 

Lo scavo può essere utilizzato per qualsiasi situazione che intendiamo migliorare.250_1-KINESIOPATIA_1

In una sessione di scavo, attraverso un semplice test muscolare, s’individuano le credenze negative e si prosegue il lavoro, andando sempre più in profondità, in cerca della convinzione originaria, quella più profonda, che ha generato le successive, che si trovano più in superficie.  Per individuare, rimuovere e cambiare le credenze bloccanti vi sono quattro livelli di convinzione: Base, Genetico, Storico e Anima.

La legge di Risonanza e la “MANIFESTAZIONE”.

cinzia.carminati mandalaNel ThetaHealing®  utilizziamo le frequenze cerebrali theta e l’energia della” Sorgente di tutto ciò che è”, per attrarre nella nostra vita ciò che più desideriamo. Tutto ciò che ci accade è la manifestazione dei nostri pensieri e sentimenti, sia consci che inconsci. Come un magnete attiriamo a noi eventi e persone con cui siamo in risonanza. Meglio conosciamo noi stessi, più facilmente possiamo gestire ciò che attiriamo nella nostra esistenza, imparando dalla vita ciò che più è utile per noi, per il nostro sviluppo e la nostra felicità. La maggior parte delle nostre credenze sono inconsce, per liberarci da convinzioni disarmoniche e dai conflitti, che si  manifestano nella realtà con eventi e situazioni poco gradevoli, si utilizza la tecnica dello “scavo”.

Possiamo “manifestare” solo per noi, ad esempio non possiamo chiedere che qualcuno ci ami, perché in questo caso violeremmo il suo libero arbitrio. Non possiamo chiedere di ottenere qualcosa che appartiene ad altre persone, perché sarebbe un vero e proprio tentativo di “furto energetico”, possiamo però “manifestare”, di ottenere nella nostra vita, qualcosa di simile. E’ necessario quindi utilizzare correttamente questa tecnica, nel massimo rispetto e per il Bene Supremo di tutti quanti.

 ATTACCAMENTO

L’attaccamento ai risultati distrugge la pace e la quiete interioreSe il desiderio degenera in dipendenza, in ansia di ottenere qualcosa a tutti i costi, significa che nel profondo del nostro essere, non ci crediamo veramente. Se non si ha fede nella riuscita, difficilmente, si otterrà ciò che si cerca.

Quando pratichiamo la “manifestazione” per qualcosa, ma abbiamo paura del fallimento, abbiamo bisogno di ridimensionare il nostro ego; per ottenere facilmente chiediamo, senza essere attaccati ai risultati, con la sicurezza che, in ogni caso, ci arriverà quello di cui abbiamo bisogno.

Un’eccessiva importanza data all’oggetto della “manifestazione”, crea difficoltà nel raggiungerla. E’ meglio andargli incontro senza eccessivo desiderio, con tranquillità e fede nella riuscita.

 PAURA

Qualunque cosa hai paura di perdere, la hai già persa nella tua immaginazione.

Quando si ha paura, non si è in grado di manifestare l’abbondanza, non la si può creare quando ci si sente in uno stato di necessità, ci si sente vuoti e disperati e si sta sperimentando una prospettiva di scarsità.

E’ molto più utile immaginare e visualizzare un mare di abbondanza. Quando ci sentiamo a nostro agio con l’abbondanza, proviamo a fare la “manifestazione” tramite la frequenza cerebrale Theta e il “Creatore di tutto ciò che è”.

 

PENSIERO NEGATIVO

Quando si pensa a ciò che non si vuole, si sta comunque occupando la mente con l’oggetto indesiderato, che alla lunga finirà col manifestarsi; si rischia così di ottenere proprio ciò che non si vuole.

Se l’energia mentale si fissa su qualcosa d’indesiderato e si prova avversione, quella stessa cosa si può manifestare nella vita, la forte carica emotiva rende più facile l’attrazione nella nostra vita dell’oggetto della nostra avversione.

Se non si vuole che ciò accada, possiamo domandarci il motivo della nostra avversione, se non siamo capaci di perdonare o di comprendere, è necessario almeno rilasciare l’avversione.

Se si dovesse manifestare l’indesiderato, usare il senso dell’umorismo e sdrammatizzare, trovare comunque un vantaggio dalla situazione, probabilmente da questa esperienza c’è qualcosa di buono da imparare.

Se ci lasciamo tormentare da cose, situazioni o persone che non ci piacciono, è facile attirarle nella nostra vita. Possiamo inviare “amore incondizionato” alle persone che costituiscono per noi un a prova e imparare ad affrontare queste situazioni con maggiore leggerezza; è consigliato fare lo “scavo”, o perlomeno lasciare andare la nostra avversione verso ciò che consideriamo un ostacolo o un problema.

 

COLPA

Il senso di colpa, il sentirsi immeritevoli, genera eventi punitivi: possiamo procurarci piccole ferite, incidenti, macchiarci un abito o perdere un oggetto o rinunciare a qualcosa a cui teniamo. Con i sensi di colpa ci rendiamo disponibili a farci manipolare, siamo deboli e disponibili alla punizione. Anche in questo caso è consigliato fare lo “scavo”, o  lasciare andare l’inutile senso di colpa.

 

VITTIMISMO, FUGA NEL PASSATO, INSODDISFAZIONE E STATO DI BISOGNO

Con l’insoddisfazione, difficilmente si attira benessere, lo stesso avviene quando ci si sente in uno stato di mancanza, come se qualcuno ci punisse o quando si vive prevalentemente, di ricordi, nel passato.

Il vittimismo, l’insoddisfazione, il bisogno, spingono le persone a far sì che la vita manifesti questi situazioni negative. Se mi sento nel bisogno, ad esempio, vuol dire che in me c’è una convinzione che la vita non mi dia quello che mi serve, che non mi posso fidare perché c’è carenza, in questo caso ci sono delle convinzioni da cambiare.

L’insoddisfazione crea altra insoddisfazione. La vittima preferisce incolpare gli altri dei suoi insuccessi, ed evita di assumersi la responsabilità delle sue azioni, di conseguenza, difficilmente potrà cambiare atteggiamento e situazione,  entrerà in un circolo vizioso, in cui si sentirà sempre vittima, incolperà continuamente il mondo esterno che gli restituirà esattamente ciò che sta proiettando, in un infinito gioco auto sabotante. Fare lo “scavo”o creare un circolo virtuoso, assumersi le responsabilità di ciò che ci accade.

 DENARO

Affliggersi per l’insufficienza e la mancanza di denaro, rafforza la convinzione di averne poco.

La paura ci fa comportare in modo tale da perdere il nostro centro. La paura di rimanere senza soldi, ci può spingere a fare lavori indesiderati e a vivere di privazioni.

Possiamo anche focalizzarci su ciò che si vuole ottenere con i soldi, e non sul denaro stesso, potenziando quindi il vero fine, il vero risultato. Ad esempio se vogliamo un bell’appartamento, focalizziamoci sulla nostra casa ideale, magari anche esagerando, il nostro benessere non nuoce agli altri, osiamo di più e vediamo che cosa succede. Se non accade quello che desideriamo manifestare, cerchiamo al nostro interno, o attraverso lo scavo, quali convinzioni autolimitanti, quali paure, sensi di colpa o blocchi ci stanno ostacolando e…… riproviamoci. Se la nostra richiesta sarà precisa e per il massimo bene, nostro e altrui, potrà realizzarsi nel modo migliore.

GRATITUDINE

Essere grati, ogni giorno, per ciò che abbiamo, ci apre a saper ricevere abbondanza e benessere; ci aiuta inoltre a focalizzarci sul lato positivo, sia pure potenziale, che si cela dietro ogni evento. La gratitudine apre le porte alla felicità e crea un campo magnetico dentro e intorno a noi, che fa accadere eventi fortunati.

Per manifestare qualcosa, bisogna eliminare i propri pensieri auto sabotanti e riprogrammarsi in maniera positiva. 

Successivamente  focalizzarsi, immaginare e sentire la sensazione di ciò che si desidera, come se l’avessimo già ottenuto.

Quanto peggio pensiamo del mondo, tanto peggiore esso diventerà per noi.

Il pensiero consapevole e focalizzato insieme all’immaginazione e alla sensazione, sono gli strumenti più grandi che abbiamo per cambiare il nostro mondo. 

Pensieri non più limitati, portano a vivere esperienze non più limitate.

 

Si ringrazia l’artista Cinzia Carminati, per aver concesso l’autorizzazione alla pubblicazione della sua opera” Mandala”.

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